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giovedì 1 marzo 2012

Hanno la faccia come il culo

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Nella foto: da questa posizione non mi rendo assolutamente conto che la palla è dentro


Ci troviamo costretti a rispolverare questo noioso angolo di internet per dover puntualizzare una questione che ci pare la semplicità degli argomenti ascoltati in questi giorni non sia stata in grado di approfondire accuratamente. Nonostante la grevità dell'argomento che viene suggerita da quest'altrettanto greve introduzione, vorremmo limitarci a parlare della questione Buffon e degli ipocriti scandalismi provocati dalle dichiarazioni rilasciate da questo noto intellettuale dopo Milan - Juve, battezzata con la solita poca fantasia dei giornalisti come la partita dei veleni.

Brevemente la questione: Buffon ha prima dichiarato di non aver visto entrare di mezzo metro la palla nell'azione del clamoroso gol di Muntari (Muntari!) non assegnato al Milan, e poi di seguito che se avesse visto la palla oltre la linea di porta non avrebbe comunque riferito all'arbitro ciò che questi ed i suoi assistenti non erano stati in grado di vedere.

Così, con quel becero moralismo che contraddistingue tutti coloro che devono nascondere la propria disonestà, in molti si sono scagliati contro l'intenzione criminale di Buffon, contro quella volontà di non dichiarare sportivamente un qualcosa che avrebbe potuto svantaggiare la propria squadra in una partita fondamentale per la vittoria finale del campionato.

Ma vi siete invece chiesti cosa sarebbe successo se Buffon avesse unicamente dichiarato di non essersi accorto che la palla era entrata?

Ve lo dico io che cosa sarebbe successo: in quel caso nessuno gli avrebbe creduto, ovvero nessuno avrebbe creduto che il portierone nazionale non avesse visto quel clamoroso gol, essendo egli stesso dentro la porta di almeno un metro, avendo il palo di fronte ai suoi occhi all'altezza delle spalle e la linea della porta all'altezza delle proprie costole, per un portiere che per certo a quel punto dell'azione ha notato di essere con mezzo busto dentro la porta.

In pratica, ammettere un'eventuale comportamento antisportivo dopo aver dichiarato di non aver visto la palla entrare è servito a Buffon per supportare quella balla colossale della quale nessuno ha poi parlato, ovvero quella clamorosa quanto incomprensibilmente indiscussa volgarità del dire: "Sono onesto e lo ammetto, non ho visto la palla entrare"


Lo schema è semplice: una cazzata da sola non regge, va supportata da una dimostrazione di verità. Questa verità a corredo però, per essere percepita come tale deve andare contro gli interessi di chi la pronuncia in modo da legittimarne l'onestà (perchè dovrei dire una balla, se questa va anche contro i miei interessi?): quindi confesso subito in modo da predisporre positivamente l'interlocutore alla percezione della balla.

Girate la frittata: Non l'avrei detto all'arbitro se avessi visto, ma non ho visto, e il problema non si pone.

E' una tattica molto immatura e facilmente individuabile quella dell'ammettere tutto per non rivelare nulla.

Ma ci vuole lo stesso una bella faccia di bronzo per farsene carico.

Buffon ha visto eccome che la palla era entrata, è impossibile altrimenti.

Negarlo è infantile e molto più antisportivo dell'ipotesi da lui stesso ventilata di non esternarlo eventualmente al direttore di gara.

Ma si sa, stiamo sempre parlando di Buffon, e pretendere onestà intellettuale, nonostante le sue belle parole, è pretendere troppo.



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