In molti in questi giorni fanno notare che non bisogna oggi prendere decisioni sul nucleare in Italia sull'onda delle emozioni causate dal disastro giapponese, definito senza mezzi termini dalle autorità dell'Unione Europea come un'apocalisse e di fatto arrivato al livello 6 della scala della gravità degli incidenti nucleari e destinato inesorabilmente a crescere (Chernobyl era al livello 7).
A pensarla in questo modo sono naturalmente soprattutto i finti intelligenti di sinistra che, volendo dimostrare la propria razionalità informata, si prodigano ad elencare i motivi per cui il nucleare è oggi sicuro (le centrali moderne sono più solide di quella di Fukushima) argomentando tra l'altro che in Giappone ci sono altre 55 centrali nucleari che sono perfettamente funzionanti nonostante un terremoto devastante.
Semplicemente, a tutti coloro che molto raffinatamente in questa circostanza fanno gli snob anticonformisti, vorrei brevemente ricordare che nonostante in Italia la nube non arriverà mai e che quindi il pericolo non è così incombente e quindi percepibile come lo è in altri luoghi (questa sì è una conseguenza della nostra irrazionalità), l'incidente è comunque accaduto in questi giorni, oggi, in questi tempi moderni e non è un fatto inventato derivante da una paura irrazionale.
Cari amici, l'incidente c'è stato, sta accadendo ora, è un'incidente senza precedenti ed è più grave di quello del 1986 che ci fu in Russia, quando si scherzava sull'inefficienza russa e quando, sempre sull'onda dell'emozione, in Italia fu fatto un referendum che abortì la nostra corsa al nucleare.
Ecco, se ci fosse stata quell'emozione in Giappone, non ci sarebbe stato oggi l'incidente di Fukushima, del quale pagheremo le conseguenze tutti.
Questi sono tutti fatti evidenti e considerazioni razionali.
Il nucleare è obsoleto, costosissimo e pericolosissimo per l'umanità. E, soprattutto, abbiamo delle alternative.
Non basta?


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