Quello del critico televisivo. Ma qualcuno dovrà pur farlo.
Riporto una parte di un post che condivido in tutto e per tutto e che tocca un argomento di cui avrei voluto parlare dopo aver letto lo stesso articolo al quale il post di cui sotto si riferisce. L'articolo è stato scritto da Aldo Grasso e parla di Saviano e della sua ultima comparsata ospite di Fabio Fazio a CheTempoCheFa. Aldo Grasso, uno che campa parlando di TV e auditel come se interessasse a qualcuno. Roba da inutili triennali fabbrica-disoccupati di Scienze della Comunicazione: Teoria e Tecnica della Comunicazione Radio Televisiva. Della serie: i media del futuro.
"Resta il fatto curioso che quando gli scrittori impegnati non vogliono o non sanno parlare alla gente li si accusa di essere «radical chic da salotto».
Quando invece ci provano e ci riescono, ecco che diventano «autocompiaciuti», «roba da Paolo Bonolis», «innamorati dei brividi che il successo tv sa procurare», «ebbri dell’abbraccio della folla», insomma era meglio se Saviano andava «un po’ all’estero» invece di fare tivù." (A.Gilioli di Piovono Rane)
Ma che senso ha, Aldo Grasso?



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