- Italia 1990: Germania (Adidas)
- Usa 1994: Brasile (Nike)
- France 1998: Francia (Adidas)
- Korea-Japan 2002: Brasile (Nike)
- Germany 2006: Italia (Puma)
Con queste premesse è difficile prevedere chi si porterà a casa l'ambita coppa del mondo, anche se si intuisce che una tra le più grandi marche d'abbigliamento sportivo dovrebbe logicamente tornare sul gradino più alto del podio. D'altra parte è praticamente impossibile che la Puma riesca per la seconda volta di seguito a guadagnarsi la visibilità che un'eventuale vittoria finale garantirebbe alla marca, nonostante il cauto ottimismo nei confronti di una nazionale italiana finalmente orfana di Alessandro Del Piero (coincidenza vuole che nel 2006 lo sponsor principale dell'evento fosse proprio la Puma).
Quindi è lecito pensare che una squadra tra quelle targate Nike o Adidas riesca a conquistare il trofeo, considerando di conseguenza Argentina, Brasile e Spagna come tra le più quotate. Naturalmente però, pensando all'uovo ed alla gallina, si sa che sono le grandi marche ad andare dalle grandi squadre e non le grandi squadre a divenire tali grazie alle grandi marche (anche se i grandi investimenti possono far diventare grande chiunque). Così come è ovvia la consapevolezza che l'oligopolio Adidas, Nike e Puma (in ordine di grandezza) copra praticamente tutte le squadre partecipanti innalzando di molto la probabilità di azzeccare la previsione, se essa avvenisse seguendo il parametro del calzoncino.
Però, può sempre accadere l'imprevedibile. E cioè che vinca una delle marche minori, o che una delle tre grandi marche si presenti sotto mentite spoglie e inganni gli addivanati o gli odiati trombettisti che seguiranno le partite dagli spalti. E questo è il caso Umbro, sponsor dell'Inghilterra e parte dell'universo Nike.
Ecco dunque la nostra previsione che, in linea con la previsione 'quantistica' JP Morgan, dà per vittoriosa l'Inghilterra.
In questo modo, con l'Inghilterra vincente, si darebbe un senso anche alla presenza di David Beckham, promotore di South Africa 2010 con la sua azienda di public relations e ambasciatore d'eccezione per la promozione della candidatura dell'Inghilterra per ospitare i mondiali del 2018, sponsorizzati, guarda caso, proprio dall'Umbro.
Inoltre, nonostante la delusione per il risultato della nazionale italiana, i nostri giornalisti potrebbero in tal modo sbrodolarsi con editoriali di cieca esaltazione delle capacità tattico-strategiche dell'allenatore italiano, ribadendo con l'ultimo brandello di orgoglio rimasto la stereotipica tradizione manageriale italiana.
E così, finalmente, Mourinho e i complimenti a lui rivolti controvoglia dalla vedove del giornalismo italiano potranno finalmente essere dimenticati per sempre.
- Usa 1994: Brasile (Nike)
- France 1998: Francia (Adidas)
- Korea-Japan 2002: Brasile (Nike)
- Germany 2006: Italia (Puma)
Con queste premesse è difficile prevedere chi si porterà a casa l'ambita coppa del mondo, anche se si intuisce che una tra le più grandi marche d'abbigliamento sportivo dovrebbe logicamente tornare sul gradino più alto del podio. D'altra parte è praticamente impossibile che la Puma riesca per la seconda volta di seguito a guadagnarsi la visibilità che un'eventuale vittoria finale garantirebbe alla marca, nonostante il cauto ottimismo nei confronti di una nazionale italiana finalmente orfana di Alessandro Del Piero (coincidenza vuole che nel 2006 lo sponsor principale dell'evento fosse proprio la Puma).
Quindi è lecito pensare che una squadra tra quelle targate Nike o Adidas riesca a conquistare il trofeo, considerando di conseguenza Argentina, Brasile e Spagna come tra le più quotate. Naturalmente però, pensando all'uovo ed alla gallina, si sa che sono le grandi marche ad andare dalle grandi squadre e non le grandi squadre a divenire tali grazie alle grandi marche (anche se i grandi investimenti possono far diventare grande chiunque). Così come è ovvia la consapevolezza che l'oligopolio Adidas, Nike e Puma (in ordine di grandezza) copra praticamente tutte le squadre partecipanti innalzando di molto la probabilità di azzeccare la previsione, se essa avvenisse seguendo il parametro del calzoncino.
Però, può sempre accadere l'imprevedibile. E cioè che vinca una delle marche minori, o che una delle tre grandi marche si presenti sotto mentite spoglie e inganni gli addivanati o gli odiati trombettisti che seguiranno le partite dagli spalti. E questo è il caso Umbro, sponsor dell'Inghilterra e parte dell'universo Nike.
Ecco dunque la nostra previsione che, in linea con la previsione 'quantistica' JP Morgan, dà per vittoriosa l'Inghilterra.
In questo modo, con l'Inghilterra vincente, si darebbe un senso anche alla presenza di David Beckham, promotore di South Africa 2010 con la sua azienda di public relations e ambasciatore d'eccezione per la promozione della candidatura dell'Inghilterra per ospitare i mondiali del 2018, sponsorizzati, guarda caso, proprio dall'Umbro.
Inoltre, nonostante la delusione per il risultato della nazionale italiana, i nostri giornalisti potrebbero in tal modo sbrodolarsi con editoriali di cieca esaltazione delle capacità tattico-strategiche dell'allenatore italiano, ribadendo con l'ultimo brandello di orgoglio rimasto la stereotipica tradizione manageriale italiana.
E così, finalmente, Mourinho e i complimenti a lui rivolti controvoglia dalla vedove del giornalismo italiano potranno finalmente essere dimenticati per sempre.


6 commenti:
I AMO URLO MUNDIAL!
Borio
Ma non capisco cosa c'entra delpiero e lippi..è il solito isterismo Interista, che credevo ormai soddiasfatto.
Lippi però te lo sei sognato.
Inoltre, nonostante la delusione per il risultato della nazionale italiana, i nostri giornalisti potrebbero in tal modo sbrodolarsi con editoriali di cieca esaltazione delle capacità tattico-strategiche dell'allenatore italiano, ribadendo con l'ultimo brandello di orgoglio rimasto la stereotipica tradizione manageriale italiana.
MI ERA SEMBRATO UN CHIARO RIFERIMENTO AL LIPPI COME EMBLEMA DEL CALCIO ITALIANO, IN QUALITà DI CT. Direi che con sto post hai messo le mani avanti su almeno 5 potenziali teni di discussione
VIVA URLO MUNDIAL!!!
Non è riferito a Lippi, forse non sono stato chiaro. Era riferito a Capello, nel caso vincesse l'Inghilterra.
Dicevo che così potrebbero esalatare l'allenatore italiano e l'italianità e dimenticarsi definitivamente di Mou che, nonostante non sia italiano, è il miglior allenatore del mondo!
FINALMENTE URLO MUNDIAL!!!!
Non ho capito bene il senso della prima parte dell'articolo.
Mauro
Ciao Mauro, su cosa in particolare?
Mi pare che ho proprio fatto una gran confusione, non ci capisce nulla nessuno!!
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