Questa qui sopra è l'immagine che meglio racchiude in sè lo stato odierno della politica in Italia. Una politica che si limita ad assecondare i voleri del popolo e che reagisce letteralmente di pancia, con una sagra di paese, alle critiche che una città come Roma aveva rivolto agli insulti del Nord, reagendo come suo solito tappezzando la città di manifesti e scritte (naturalmente abusivi). Una politica che si mostra per quello che è o per quello che il popolo vuole che sia, una politica che troppo spesso si mostra e basta o che si mostra nella sua scandalosa nudità per dar voce agli istinti più bassi di chi avendo diritto al voto ne decide le sorti.
Una politica vecchia, decrepita, provinciale, arruffona, 'caciarona', del banale ma sempreverde 'magna magna', fatta di paparazzi e gioielli. Soprattutto, una politica in cui i suoi protagonisti sono da una parte dei vecchi rimbambiti e incravatti e donne agghindellate spesso troppo pesantemente a farne da badanti dall'altra.
Insomma, una politica all'amatriciana che riassume in sè tutti, ma proprio tutti i peggiori stereotipi di quell'italianità che viene spesso conclamata in modo sbagliato all'estero, ma che spesso contribuiamo, come in questo caso, a consolidare con i nostri comportamenti quotidiani soprattutto in patria.
Lo spettacolo, perdonate il pessimismo, è desolante.
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