E voi, ingenuoni che non siete altro, che pensavate che la macchina del fango fosse solo quella mafiosa e cattiva che ha descritto Saviano il professore in quella trasmissione mielosa e strappalacrime (però importante -non ne parliamo in modo approfondito per evitare inflazionamenti inutili-) di Vieni Via Con Me. Oppure, faziosetti dei miei stivali, pensavate che fosse solo quella subdola e diffamatoria de ilGiornale o de ilFoglio o Libero, fatta di veline false e servizi poco segreti.
Invece, cari miei, esiste anche una macchina del fango molto raffinata, arguta e quasi invisibile, ma non meno efficace di quelle appena descritte. E' la macchina del fango della nomenclatura del PD che, facendo capo al baffetto D'Alema, si materializza soprattutto tra le pagine di laRepubblica.
Prendete ad esempio questo articolo. Esso parla dell'incontro avvenuto tra Matteo Renzi (un rottamatore, per chi non lo sapesse uno di quelli che afferma che D'Alema & co. avendo raccolto solo sconfitte negli ultimi venti anni, si dovrebbero, giustamente aggiungo, fare da parte) e Silvio Berlusconi. Nell'articolo si descrive la stima reciproca tra i due e si menziona addirittura l'aiuto che la città di Firenze (attraverso dei raccoglitori di spazzatura) ha dato a Napoli e quindi al premier nel periodo di maggiore sporcizia. Come se l'aiuto tra due città italiane non sia scontato ma dipendesse unicamente dal colore del governante o dalla convenienza politica di parte.
L'articolo poi, si chiude addirittura con uno spauracchio gratuito che delegittima bene bene il sindaco di Firenze a quanto pare, secondo l'articolo, reo di essere pronto ad un salto della quaglia che lo faccia balzare dall'altra parte, vista la sospetta coincidenza di intenti con il nano di cera. Leggete pure voi stessi:
"Insomma, da una parte c'è un leader in cerca di giovani, che non vuole lasciare la sua eredità a quei "signori attempati", "professionisti della politica che a cinquant'anni dovrebbero solo dedicarsi ai libri di memorie". Dall'altra c'è un sindaco molto ambizioso che vuole fare politica rompendo gli schemi. E poi l'incontro di ieri ad Arcore, dove nemmeno i sindaci Pdl di Roma e Milano riescono più a farsi ricevere."
E' ormai più che ovvio che nel PD è in atto una vera e propria guerra interna tra fazioni più diverse rappresentate tutte da prime donne in cerca di fama. Per citarne solo le più famose: fazione D'Alema/Bersani, fazione Renzi/Civati, fazione Veltroni/Franceschini, fazione Vendola.
Insomma, ora con la ri-nascita della Democrazia Cristiana nella quale entrano di nuovo ex-fascisti (vedi Fini e amici), così come nella DC del dopo guerra entrarono lo stesso ex-fascisti, la sinistra si sfalda e la storia si ripete.
Come al solito, la macchina del fango colpisce i nemici, ma a rimetterci sono sempre gli italiani.


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