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domenica 6 marzo 2011

sudditanza psicofisica

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La pochezza della partita Juve - Milan è stata all'altezza delle aspettative e se non è finita zero a zero è stato solo grazie ad un gol degno della giornata calcistica, nato da una classica ciccata di sinistro da parte di Gattuso e da una mezza papera di Buffon. Grazie a questo triste spettacolo, coerente peraltro con il livello della squadra di casa, abbiamo potuto constatare con tristezza e malinconia o giubilo e sorpresa, a seconda del punto di vista (tifoso o meno) con il quale potevamo approcciare l'evento, che la Juventus è definitivamente sprofondata nel limbo delle squadre di mezza classifica, essendo stata inghiottita in una mediocrità dalla quale sarà difficile uscire, impantanata con una proprietà che ha purtroppo già investito tutti i propri denari, spendendoli tutti male.

Così i tifosi Juventini si sono ritrovati a dover sperare nelle gesta di gente come Melo, Traore, Toni, Krasic, Martinez o Matri, ognuno dei quali siederebbe mestamente in panchina in squadre come Milan o Inter. Considerando poi che è stata ormai appurata la tendenza di Krasic a tuffarsi ad ogni piè sospinto, è stato molto malinconico anche per il non tifoso pensare alle promesse di rivalsa fatte dalla società ad inizio stagione, quando le velleità di scudetto ancora erano un sogno che si concretizzava nei proclami delle folte sopracciglia del presidente, e confrontarle inevitabilmente con la prestazione di ieri sera, evidentemente degna di un Bari o un Bologna qualsiasi.

Incomprensibile anche la cocciuta testardaggine dell'arruffone Del Neri il quale nonostante i fior fiore di giocatori messi in campo teneva il coniglietto bagnato a prendere freddo in panchina, come un vecchietto qualsiasi, quando in una squadra di questa caratura sarebbe stato l'unico a portare un pochettino di grinta e qualità, seppur stanca e stantia.

Il problema della Juve è proprio questo: credere che chi va in campo oggi potrebbe far meglio dei campioni di ieri quando invece, se tornassero a giocare Nedved, Trezeguet e Del Piero, farebbero di certo qualcosa in più di questa banda di finti campioni, resi tali unicamente delle illusioni di grandezza dell'Agnellino viziato.

E' tempo di resettare le proprie ambizioni: le partite importanti che la Juve giocherà da qui in avanti per i prossimi anni, non saranno quelle contro l'Inter o il Milan, ma contro il Palermo o la Sampdoria.

E le sfide contro le grandi squadre serviranno solo a tirar fuori l'orgoglio dei giocatori che in questo modo troveranno motivazioni diverse nel giocare contro squadre che al posto loro calcano campi di ben altra caratura.

E così, il derby d'Italia sarà per la Juve quello che è per il Torino il derby di Torino.

Un'occasione per ricordare i tempi che furono e per lamentarsi della sudditanza psicologica degli arbitri.

Che ha luogo, notoriamente, solo nei confronti delle grandi squadre.

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