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domenica 9 dicembre 2012

Le Primarie

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Avevamo ormai perso quasi ogni speranza nei confronti di un partito che ingiustamente veniva equiparato insieme a tutti gli altri al peggio che la nostra politica aveva saputo esprimere negli sciagurati anni della seconda repubblica. Eravamo tanto delusi dalle sovrastrutture ideologiche e dal conservatorismo contraddittoriamente espresso dai suoi dirigenti, tanto intolleranti da cavalcare il progressismo solo finchè esso non riguardasse il rinnovamento delle loro cariche, che ci eravamo dimenticati di trovarci di fronte ad un movimento culturale di portata nazionale e democratico, capace di rinnovare e di riavvicinare sorprendentemente la società civile alla politica.

Il confronto tra i candidati alle primarie del centro-sinistra è stato infatti un momento mediatico-politico tra i più importanti nella storia italiana degli ultimi vent'anni che ha legittimato di nuovo una forza politica di stampo partitico che aveva perso la fiducia dei suoi elettori per cause molteplici, non ultima delle quali la chiusura tecnocratica in se stessa tipica degli enti burocratici giunti alla fine del proprio ciclo vitale e scientificamente provata come inevitabile in numerosi studi sulle organizzazioni e delle scienze sociali.

Quest'importanza è data da due motivi fondamentali, legati indissolubilmente alla definizione della natura dell'evento: politico-mediatico ed il primo è causa del secondo:

In primo luogo, il dibattito televisivo e l'importanza mediatica del dibattito, ovvero la forma attraverso la quale esso si è palesato, hanno ridato vita al legame indissolubile tra la politica ed i cittadini, riportando la classe dirigente di un intero paese a stretto contatto con il suo popolo. Sembra scontato, ma in un periodo in cui l'unico contatto tra politica e società civile avveniva ormai unicamente attraverso la fusione delle due cose all'interno ad esempio di un movimento come quello delle 5 Stelle, l'avvicinamento della politica ai cittadini è servito per dare la possibilità a questi ultimi di partecipare di nuovo alla cosa pubblica senza per forza doversi impegnare in modo privato. Infatti, solo chi è demagogicamente predisposto al luogo comune darebbe per scontato il bisogno di tutti i cittadini di partecipare a tutti i costi alla cosa pubblica, scambiando la passione per certi temi con il dovere quotidiano dell'impegno sociale. Le iniziative dei cittadini fino ad oggi non hanno fatto altro che sopperire alle mancanze della politica e solo qualora essa riesca di nuovo a mettersi al servizio dei primi, questi stessi cittadini che oggi sono costretti a fare i politici potranno tornare a fare i cittadini e lasciare ai politici il compito per cui sono preposti, ovvero servire le istituzioni, in una distinzione dei ruoli che nella normalità di una comunità compiuta è certamente benefica.

In secondo luogo, grazie a questo confronto telvisivo, si è sorprendemente tornato a parlare di contenuti ed il vuoto all'interno dei contenitori televisivi si è improvvisamente riempito di proposte ed idee dando vita a quella svolta che i movimenti culturali nati nei blog avevano inconsciamente chiesto fino ad oggi. Ed è grazie all'esempio del centro-sinistra se torneremo ad avere dei dibattiti in cui i candidati anche di destra avranno la possibilità di mettersi in gioco attraverso l'espressione di idee e forse anche di ideologie, ormai orfani di quel conflitto di interessi che ha bloccato per vent'anni lo sviluppo di cui l'Italia più di altri paesi europei aveva sempre avuto bisogno.

Quindi, se il mezzo è il messaggio, nella serata del confronto dei candidati alle primarie del centro-sinistra siamo stati costretti a rivalutare il mezzo televisivo che, quando viene usato in modo appropriato è ancora un mezzo utile al confronto politico e, in ultima istanza, alla realizzazione della democrazia. In questo senso, di primaria importanza sono non solo la volontà dei politici, ma anche e soprattutto la professionalità e la libertà dei giornalisti, capaci di fare domande e di pretendere il silenzio laddove esso è dovuto. In tutto questo, è comunque naturale e scontata la spinta data dagli stessi movimenti che sono nati nel vuoto di una politica completamente distaccata dal suo compito principale, coloro i quali con la loro nascita hanno costretto al bilanciamento verso il basso quei partiti che si erano allontanati dallo scopo per il quale erano stati creati. Ed è in questo spirito di sopravvivenza che può avvenire il cambiamento, in un sistema in cui tutti gli attori sono funzionali ad uno sviluppo democratico del paese, compresi i movimenti, con il loro spirito rivoluzionario e modernista.

E' quindi triste vedere come anche questo slancio democratico venga immediatamente vanificato dalle purtroppo attuali questioni che riguardano Berlusconi e i suoi stipendiati eletti dall'ignoranza di chi ha sempre malvotato e dalla visita para-politica ed inspiegata di Bersani in Libia, corredata da domande di politica interna da parte di giornalisti asserviti.

Fosse altrimenti, non saremmo italiani e saremmo il popolo più benestante del globo.



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