Sembra che la profezia mortuaria del già trapassato Eugenio Scalfari sulla dipartita anticipata di questo governo Berlusconi sarà per l'ennesima volta puntualmente smentita dai fatti. Naturalmente non siamo in grado di capire se siano i fatti ad essere tali (per chi non l'avesse ancora capito stiamo parlando del voto di fiducia del 14 dicembre che sembra avrà esito positivo anche grazie al trasformismo lucrativo dei nostri parlamentari) grazie alla previsione del barbuto vate il quale come noto è un portatore sano di iettature clamorose, oppure se semplicemente essi siano tali aldilà delle previsioni della mummia parlante che in questo caso non farebbe altro che sbagliare costantemente gli auspici oggetto delle sue atroci attenzioni.
Per fortuna però, essendoci ormai ri-abituati in tempi record alla prospettiva di vedere il camaleontico nano saldamente in sella al proprio governo per almeno qualche mese ancora, ci sono sempre le nuove vicissitudini interiste a sollazzare i bisogni di leggerezza che noi come altri abbiamo in questi tempi di crisi. Ebbene, non passa minuto che la nostra curiosità non venga stimolata dall'attesa della fine del mini-torneo che assegnerà la coppa intercontintale, non per sapere chi vincerà una coppa che solo una squadra isterica come l'Inter potrebbe essere in grado di perdere, ma soprattutto per scoprire quale sarà l'eletto traghettatore che prenderà in mano la squadra dopo la scellerata gestione Benitez, uno che con quel fisico, quello stile e quell'inconfondibile portamento potrebbe fare il vigile urbano ma non l'allenatore di calcio. Un allenatore di calcio obeso infatti, a differenza di un allenatore di sumo, non è credibile a prescindere dal suo curriculum.
Aspettando dunque di testare con delle insperate elezioni anticipate la credibilità di uno che si scontra con l'America a causa della sua amicizia con la Russia dopo che per anni ha basato la sua ideologia politica sulla paura dei comunisti, serenamente ci immergiamo nel mondo calcistico, unendo il nostro indignato disappunto a quello di Massimo Moratti, il quale si è lamentato pubblicamente di non aver ricevuto l'Ambrogino d'oro, premio donato dalla città di Milano per altissimi meriti nell’ambito delle opere caritatevoli, della ricerca scientifica e medica, della scuola, della cultura e dell’arte, attività che fanno notoriamente parte della sfera calcistica-imprenditoriale del nostro paese.
Siamo così tristemente felici di constatare che in Italia, grazie al cielo, le tragedie e le farse sono due faccie della stessa medaglia.
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