Torna la nostra meravigliosa rubrica ispirata stavolta dall'ultima uscita del centoquarantaquattresimo ministro dell'ultimo e purtroppo attuale governo Berlusconi.
Il motivo di questo ambito riconoscimento verrà esplicitato qui di seguito, non prima di aver ricordato a coloro che hanno il doloroso compito di leggere queste righe di difficile digestione intellettuale che la suddetta, pur essendo Ministro della Gioventù, carica di cui fino ad oggi si è parlato per gli strabilianti lavori...anzi di cui non si è mai parlato, ebbene la suddetta non si è nemmeno laureata e a quanto ne sappiamo non ha neanche mai sentito il bisogno di iniziarlo un misero corso universitario, troppo impegnata nelle sue nobilissime attività politiche nei sobborghi di Roma in forza ad Azione Studentesca, noto covo di residuati fascisti romani.
Aldilà delle battute sul suo diploma linguistico alberghiero, diploma superiore che per le ragazze è l'equivalente di quello che sono gli istituti tecnici per i maschietti poco volenterosi, non ci sono altri meriti particolari da segnalare che emergano dallo strabiliante curriculum che le ha permesso di intraprendere una carriera tanto difficile quanto impegnativa e nobile come quella che viene richiesta a chi ricopre la carica di ministro.
Ironia della storia, anch'ella come Mara Carfagna (ce ne occupammo qui, quo e qua) è a capo di un ministero che la rende un ossimoro vivente in quanto è proprio al ministero della gioventù che si suppone vengano perseguite quelle politiche giovanili che risolvano problemi quali l'assenza di meritocrazia, la disuguaglianza sociale, l'assenza di opportunità che riguardano il mondo giovanile odierno e di cui tanto si parla a sproposito. E tutto questo popò di politica è in mano ad una che si trova in questa posizione solo per aver presenziato costantemente nelle assemblee studentesche, per aver organizzato manifestazioni di solito fine a se stesse e per aver urlato contro gli ideologhi della parte avversa in qualche palestra di qualche scuola.
Venendo al merito che ci permette di donare il nostro ambito appellativo, questo è dovuto ad una felice frase recentemente pronunciata dal nostro ministro alla presentazione dell'epocale piano del governo per l'occupazione giovanile:
"I giovani italiani soffrono di inattitudine all'umiltà"
Ecco, la sua storia in qualche modo ce lo dimostra. Grazie di esistere, Giorgia Meloni.
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